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14 Febbraio 2026 - FINO ALLE MONTAGNE

Regia: Sophie Deraspe - Durata: 113' - Canada, Francia 2024

Il cinema ecologista odierno passa attraverso una riflessione sull’appartenenza. L’abbiamo fatto, se non per primi, sicuramente molto bene, noi italiani con Paolo Cognetti e il suo "Le otto montagne" trasposto in un bellissimo film nato dalla coproduzione con Francia e Belgio.
Fino alle montagne è un film che continua sulla scia di quella riflessione: a che terra affidiamo la nostra esistenza?

L’affanno della città sembra avere senso fino a che non porta al tracollo esistenziale. Succede a Mathyas, giovane agente pubblicitario di Montréal, che lascia tutto e va a fare il pastore in Provenza. Il film inizia con tutta l’ingenuità possibile: la natura basta in quanto natura, un concetto volutamente generico nella mente del ragazzo. C’è poi l’incontro con la fatica, con le frustrazioni della pastorizia. Un lavoro considerato lento nella misura in cui segue i ritmi delle stagioni, ma totalizzante. Non si fa i pastori, si diventa pastori.
Così la regia di Sophie Deraspe diventa decisamente più ispirata nella parte centrale, dove si affronta direttamente la trasformazione di Mathyas.
La sua è una vocazione ribelle che coinvolge anche Élise, una giovane impiegata di cui si innamora e che lo segue nella sua scelta. Alla coppia è affidato un gregge. Si arriva così al momento emozionante della transumanza.
Il film attinge qui a un livello spirituale. Impossibile non sentire trasformati e riflessi in immagini i passi del Vangelo osservando questi “buoni pastori” nel tentativo di non far smarrire alcuna pecora. L’attenzione di Mathyas ed Élise non è clemenza, ma è parte integrante della loro essenza. Il gregge va tenuto unito nella strada verso quei pascoli verdi che sono casa per gli animali.
I due pastori si confrontano continuamente con questo compito che richiede loro forza fisica, empatia, intuito sui cambiamenti dell’ambiente, ma che genera anche una grande attrazione agli occhi dei paesi che attraversano. Le anziane danno omaggi ai due in viaggio, i giovani li filmano.
Alla fine, tra mille pericoli e imprevisti, arriveranno fino alle montagne dove non troveranno il senso della vita, ma la sicurezza di sé perduta nel grigio della città.
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